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Battaglia Terme

L’intelligence degli dei: estratto #3

Estratto #3

Tratto dal decimo capitolo: "L'Uranio"

La sera mi vidi di nuovo con Ilneer. Mi disse che mi avrebbero dato un campione di venti grammi di uranio, che lo avrei dovuto consegnare al SISMI riferendo loro che c’era la possibilità di bloccare un grosso traffico di questa merce pericolosissima. Avrei dovuto dire che avevo incontrato dei trafficanti internazionali a Bucarest, e che questi mi avevano proposto un grosso affare. Ovviamente, come avviene in questi casi, non si sa molto o nulla di chi incontri, l’anonimato in queste trattative, specie nell’approccio, è d’obbligo. Ma come è possibile che in tutto ciò io non abbia mai pensato a cosa, e a quanto ci potrei guadagnare? pensai tra me e me. Ilneer, come se mi avesse letto nel pensiero, mi disse:

«Non ci guadagni nulla economicamente, ma allora perchè tanta fatica ti chiederai… Adempiere ai tuoi doveri ti sembra poco? Oh sì certo oggi non capisci, ma aspetta, specie negli anni a venire quando di tutto ciò ti rimarrà solo un ricordo a freddo. Questo non è né più né meno che il tuo compito, ecco cosa capirai in Libia, magari prima ancora del nostro prossimo incontro» si vedeva che teneva particolarmente a farmi capire a fondo il messaggio. 

L’intelligence degli dei: estratto #3

Continuò:

«Fai ciò che ti ha detto Mansour: vai a Ghat e incontra il capitano Yousef, fai il tuo lavoro di istruttore e, nei momenti liberi, segui Yousef. Ti puoi fidare di ciò che dice, non c’è bisogno che ti dia nessun recapito, perché noi ufficialmente non ci siamo mai visti. Se proprio dovrai contattarmi, pensa intensamente a ciò che vuoi chiedermi e ascolta la risposta dentro di te, non sarai tu che parlerai a te stesso, ma io che ti risponderò… Un’ultima cosa: ricordati sempre che il vero pazzo è colui che si oppone alle Stelle… Stammi bene, Benjamin…» fece per andarsene ma poi si rigirò e disse: «Anzi, ti saluto in sumero, ma non credere che stia pronunciando il tuo nome: ciao lu.igi! O al plurale se preferisci, ciao lu-lu.igi-igi! Sai cosa significa?».

«No» risposi spiazzato.

«Beh, informati, non è difficile».

Mah, pensai tra me, Luigi… lu.igi, lu igigi, lulu igigi, ma che diavolo starà farneticando? Farà lo spelling del mio nome… All’epoca non capivo, credevo che Ilneer stesse scherzando, ma mi sarebbe bastato conoscere l’abc del sumero per capire che non era così. Fu allora che scoprii che il nome Luigi deriva da questo antico linguaggio. In sumero gli Igigi sono gli dèi inferiori, letteralmente significa “Sorveglianti” e “Lu” è la traduzione di “Uomo”. I Sumeri, per il plurale, raddoppiavano la parola: esempio Uomo=lu, Uomini=lulu. Semplice no?…

 

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