Perché le donne non hanno più voglia di fare sesso?
Il calo del desiderio femminile è un fenomeno in crescita, spesso sottovalutato e circondato da tabù.
La SocietĆ Italiana di Andrologia e Medicina della SessualitĆ riporta che circa il 45% della popolazione femminile presenta vari disturbi sessuali femminili. Secondo la stima dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari le disfunzioni sessuali femminili interessano dal 22% al 43% delle donne in Italia. Il calo del desiderio colpisce circa il 12-15% delle donne in etĆ fertile e fino al 45% delle donne in post-menopausa.Ā
Per far luce su questa complessa tematica, abbiamo intervistato Gloria Di Capua e Maurizio Lambardi, rinomati counselor e coach relazionali ad approccio corporeo, che da anni osservano e trattano queste dinamiche nelle loro sessioni e corsi.
Gloria e Maurizio, voi che interagite con migliaia di coppie e single ogni anno, confermate questi allarmanti, dal vostro punto di vista “sul campo”? Davvero le donne non hanno più voglia di fare sesso?
Gloria Di Capua: “Assolutamente sƬ. La chiusura sessuale che rileviamo nei nostri corsi e nelle sessioni ĆØ un dato di fatto, e non solo la nostra esperienza lo conferma. Le ricerche internazionali, mostrano chiaramente che le donne sono il doppio più esposte al calo del desiderio sessuale rispetto agli uomini: il 33% delle donne lamenta il problema, a fronte del 16% degli uomini. In Europa, siamo attestati tra il 21 e il 34%, con valori più alti all’aumentare dell’etĆ . Ć importante sottolineare che, sebbene le ricerche si concentrino spesso su campioni di donne con più di 40 anni, il problema ĆØ presente anche nelle più giovani, seppur in misura minore.”
Maurizio Lambardi: “Si parla addirittura di anoressia sessuale, un termine forte ma che ben descrive una realtĆ sempre più diffusa. Ć il rifiuto e lāevitamento di ogni rapporto intimo, del contatto corporeo, emotivo e sessuale. Le statistiche internazionali stimano che il 45% delle donne soffra di anorgasmia e il 10% di anoressia sessuale, a fronte del 20% degli uomini con disturbi della potenza e il 5% con anoressia sessuale. Ancora una volta, le donne sono il doppio più soggette.”
Anoressia sessuale: una dipendenza nascosta
“Anoressia sessuale”… c’ĆØ un parallelo con l’anoressia alimentare? Potete spiegarci meglio questa condizione e quali sono i sintomi tipici per riconoscerla?
Gloria Di Capua: “L’anoressia sessuale ĆØ a tutti gli effetti una dipendenza, come l’anoressia alimentare. Anche in questo caso parliamo di deprivazione del nutrimento, non quello fisico ma quello dell’anima e della mente, derivante dalla profonda relazione con unāaltra persona. Il piacere sessuale ĆØ una dimensione fondamentale dellāessere umano, un bisogno primario e il sesso ĆØ nutrimento emotivo e relazionale. Le analogie sono sempre più evidenti, anche perchĆ© le persone a rischio di anoressia sessuale tendono ad avere una percezione distorta del proprio corpo e una crescente avversione per ogni funzione corporea.”
Maurizio Lambardi: “I sintomi tipici per riconoscerla includono una mancanza di interesse per le attivitĆ sessuali e di fantasie erotiche, una sensazione di sporco e vergogna nell’immaginare sĆ© stessi in attivitĆ sessuali, e la tendenza a evitare il più possibile situazioni in cui si ĆØ esposti al sesso. Anche se si vive in coppia, si cerca di evitare ogni attivitĆ sessuale, spesso con scarso o assente piacere sessuale durante i rapporti. Un segno distintivo ĆØ anche la ricerca di giustificazioni che rendano il rifiuto ‘normale’, come la menopausa, lāetĆ , un malessere o il famoso ‘mal di testa’.”
Le radici profonde del rifiuto della sessualitĆ : tra condizionamenti e paure
Cosa induce o predispone all’anoressia sessuale e alla chiusura femminile nei confronti della sessualitĆ ?
Gloria Di Capua: “La principale ‘voce’ limitante non consapevole che riscontriamo ĆØ: ‘non sono degna/degna di provare piacere’, seguita da ‘nessuno mi amerebbe davvero se mi conoscessero intimamente’ e ‘il mondo ĆØ pericoloso’. E poi c’ĆØ un grande classico del passato: ‘il piacere sessuale ĆØ sporco e peccaminoso’. Le cause originanti possono essere un’educazione rigida e chiusa nei confronti della sessualitĆ , genitori iper-protettivi e controllanti, nuclei familiari anaffettivi che non hanno legittimato gli aspetti sensoriali del legame relazionale, autostima molto bassa, uno storico relazionale (e sessuale) pregresso conflittuale o deludente, e purtroppo, abusi sessuali subiti in passato.”
Maurizio Lambardi: “La persona più esposta ĆØ quella che non nutre alcuna fiducia negli altri esseri umani, rifiutando contatti fisici, emotivi e sessuali. In sostanza, ha paura dell’altro sesso o genericamente delle altre persone, percepite come possibili minacce. L’evitamento si spinge fino all’auto-erotismo, con l’obiettivo inconscio di spegnere ogni aspetto della propria sessualitĆ . Le conseguenze sono devastanti: negare la sessualitĆ significa negare una parte fondamentale di sĆ©, esponendosi a disagio relazionale, solitudine e inadeguatezza. Si aggiungono chiusura sociale, difficoltĆ nel mantenere relazioni sentimentali nutritive, freddezza e una diminuzione dell’energia vitale, con una crescente difficoltĆ a trovare gioia e piacere in qualsiasi attivitĆ .”
Il peso della storia
Ć significativo che il problema si manifesti con maggiore evidenza dopo i 40 anni?
Gloria Di Capua: “Difficilmente una chiusura sessuale emerge dal nulla a una certa etĆ . Più probabilmente, lāavvicinarsi o il sopraggiungere della pre-menopausa e poi della menopausa, fornisce una sorta di ‘giustificazione’ inconsapevole per palesare qualcosa di giĆ presente a livello personale e di coppia. La coppia ĆØ il luogo di elezione dove il disagio individuale e quello relazionale si incontrano e manifestano, riflettendosi nella sessualitĆ . Statisticamente parlando, non c’ĆØ disagio relazionale che non si traduca in unāinsoddisfazione sessuale e viceversa.”
Maurizio Lambardi: “Uno dei fattori più importanti ĆØ il condizionamento culturale residuo. Le donne che oggi hanno più di 40 anni sono nate prima del 1983, con madri nate prima del 1963, nonne prima del 1943 e bisnonne allāinizio del ā900. Questo significa che portano con sĆ© strascichi di un’educazione, convinzioni, tabù e condizionamenti provenienti da un sistema sociale profondamente diverso rispetto a quello attuale, soprattutto per quanto riguarda la sessualitĆ femminile. Per secoli, la sessualitĆ femminile ĆØ stata repressa, controllata dal maschio, additata come peccaminosa e satanica, vincolata al matrimonio e alla riproduzione. Basti pensare che le contrazioni dell’orgasmo femminile erano persino ritenute funzionali al percorso dello sperma, quando invece sono espulsive.”
Gloria Di Capua: “La donna ‘perbene’ non doveva provare piacere, ma sottomettersi al marito per procreare. Il piacere era per le prostitute. E una donna non sposata priva della verginitĆ era priva di onore. La societĆ ai tempi delle madri ha continuato a perpetuare il dogma dell’onore legato alla verginitĆ . Il matrimonio riparatore, per esempio, ĆØ stato abolito solo nel 1981. Ć ovvio che queste donne abbiano assorbito tabù e convinzioni a livello interiore. Inoltre, la scienza ci dice che tutti gli ovociti di una donna si formano prima ancora della sua nascita, durante la vita intrauterina. Questo significa che l’esistenza cellulare di una donna, come ovulo, inizia quando sua madre ĆØ nell’utero della nonna. Le donne non possono non subire l’influenza delle due generazioni che le hanno precedute. Quante voci silenti sussurrano: ‘il sesso ĆØ sporco’, ‘il sesso non ti deve piacere’, ‘gli uomini vogliono solo il sesso, poi scappano’, ‘prima lāamore, poi il sesso’. E quale paura del giudizio si associa a queste voci, soprattutto se non sono portate alla consapevolezza?”
Il ruolo delle esperienze non soddisfacenti
D: Oltre ai condizionamenti culturali, quali altri fattori contribuiscono a questa chiusura sessuale femminile?
Maurizio Lambardi: “Un altro fattore cruciale sono le esperienze non soddisfacenti. Solo dal 2005 la scienza ha finalmente compreso che la sessualitĆ femminile ha connotazioni diverse da quella maschile. Una ricerca importante come ‘Womenās sexual pain and its management’ di Willibrord Weijmar Schultz e colleghi ha dimostrato che, dopo lāorgasmo, la donna valuta lāesperienza in termini di soddisfazione o insoddisfazione, e lāesito di questa valutazione influisce sul suo desiderio di ulteriori attivitĆ sessuali. Se lāesperienza ĆØ negativa, il desiderio cala; se ĆØ positiva, aumenta. Meglio tardi che mai, ma la scienza ora concorda: esperienze soddisfacenti fanno desiderare più sesso!”
Gloria Di Capua: “Poi c’ĆØ il ruolo dello stress, dellāansia, della paura e della mancanza di sonno. La paura ĆØ un vero killer del desiderio sessuale, spegne l’eccitazione o le impedisce di accendersi. Stress e ansia muovono gli stessi meccanismi della paura, quindi non ĆØ una sorpresa che a livelli più alti di stress e ansia, si pensi meno alla sessualitĆ . Anche la qualitĆ del sonno ha un ruolo: più il sonno ĆØ disturbato e irregolare, meno energie si avranno a disposizione per dedicarsi allāeccitazione e al piacere. Si inizia a parlare anche di tecnostress, e sebbene le ricerche siano ancora iniziali, ĆØ evidente che la tecnologia, con i suoi ritmi accelerati e la dipendenza dai social, sottragga spazi e importanza alla vita di relazione, inclusa l’intimitĆ sessuale.”
Maurizio Lambardi: “Da ridimensionare, invece, il ruolo della pre-menopausa e della menopausa. Nessuno nega i cambiamenti corporei e ormonali che rendono la sessualitĆ femminile diversa in questa stagione della vita. Ma diversa non significa spenta o assente. Dalla nostra esperienza, più del 90% dei problemi sessuali femminili in menopausa non dipende dalla vagina, dallāutero o dagli ormoni. L’origine ĆØ interiore e non consapevole, che siano condizionamenti residui, la mancata accettazione della nuova fase della vita con le conseguenti insicurezze, una criticitĆ di coppia negata o un problema di crescita personale. In assenza di patologie, non c’ĆØ un problema fisico oggettivo che non abbia una soluzione nelle infinite sfaccettature delle possibilitĆ di espressione erotica.”
Il circolo vizioso
D: Sembra quindi esserci un circolo vizioso. Meno si fa sesso, meno se ne ha voglia?
Gloria Di Capua: “Esattamente. Meno si fa sesso, meno si ha voglia di farlo e si tende ad archiviare tutta la dimensione erotica compensandola con elementi di consumo o di apparenza. La sessualitĆ va allenata, partendo proprio dallāautoerotismo, che ĆØ un ottimo strumento per continuare ad avere orgasmi a prescindere dallāesistenza e dalla disponibilitĆ sessuale di un partner. Il nostro cervello ĆØ strutturato per facilitare le attivitĆ frequenti. Ogni volta che si compie una nuova attivitĆ , le sinapsi generano un percorso connesso all’azione; più viene ripetuta, più questo percorso si consolida e viene agevolato. Per generare una nuova abitudine occorrono almeno 21 giorni di ripetizione dellāazione. E probabilmente altrettanti di fermo per sbiadire e accantonare il percorso. La sessualitĆ va allenata per questo motivo. Il desiderio si coltiva, altrimenti si spegne.”
Maurizio Lambardi: “E non solo, orgasmo ed eccitazione apportano a livello fisico e mentale una serie di importanti benefici. La scienza ha compreso che il desiderio femminile ĆØ governato da ormoni che rendono il corpo più pronto ai rapporti. Ha anche compreso che lāeccitazione e lāorgasmo della donna hanno un ruolo molto importante per la prevenzione di importanti malattie, per lāefficienza del sistema immunitario e per lāossigenazione del cervello. Dunque, si tratta non solo di un atto naturale, ma di qualcosa che ha grande rilevanza per il benessere del corpo e della mente.”
Gloria Di Capua: “Da un punto di vista tantrico, la sessualitĆ , soprattutto femminile, ĆØ ancora più importante, perchĆ© siamo esseri sessuali dalla nascita fino all’ultimo giorno, e la nostra energia vitale ĆØ proprio energia sessuale. Rinunciare al sesso ā in qualsiasi forma ā significa perdere energia vitale! In conclusione, la risposta alla domanda ‘PerchĆ© le donne non vogliono più fare sesso?’ non ĆØ semplice e univoca, ma complessa e articolata in una serie di possibili concause. Ciascun fattore inciderĆ in modo diverso in base al vissuto personale di ogni donna.”
D: Un’ultima domanda, Gloria e Maurizio. Notate differenze significative nel modo in cui uomini e donne over 40 affrontano le problematiche sessuali?
Maurizio Lambardi: “Assolutamente sƬ. Gli uomini over 40 sono ancora tendenzialmente più attivi sul piano sessuale e soprattutto più pronti ad agire per cambiare e migliorare una situazione che magari ĆØ carente. Le signore, invece, sono molto più restie e bloccate, a dispetto del danno che tale inerzia procura alle loro relazioni, alla loro vitalitĆ e alla propria salute. Questo ci spinge a continuare il nostro lavoro di sensibilizzazione e supporto, affinchĆ© sempre più donne possano riappropriarsi della propria sessualitĆ e del proprio benessere.”

Per approfondimenti sui temi trattati, si consiglia la lettura dei libri ‘Orgasmo quantico’ (Anima Edizioni, 2020) e ‘PerchĆ© gli uomini mi cercano solo per fare sesso?’ (Youcanprint, 2024) di Gloria Di Capua e Maurizio Lambardi.


