Sono fenomeni elettrici atmosferici di cui sappiamo poco e abbiamo compreso ancora meno, si chiamano red sprites, in italiano ‘spiritelli (o fantasmi, folletti) rossi’, e consistono in grandi scariche elettriche di colore rosso che si manifestano negli strati alti dell’atmosfera terrestre, parecchi chilometri al di sopra di nubi temporalesche. Sono di brevissima durata, a volte pochi millisecondi, e per questo difficilmente osservabili a occhio nudo. Questi vivaci “lampi” colorati sono stati notati per la prima volta nel XX secolo. Il primo scatto fotografico è del 1989.

Uno di questi rari fenomeni è stato ora fotografato dalla Stazione Spaziale Internazionale (Iss), a 400 chilometri di quota, mentre si formava sopra un violento temporale.
A immortalare l’evento è stata l’astronauta statunitense Nichole Ayers che ha condiviso lo spettacolare scatto sul suo profilo di X.
I red sprites si manifestano in corrispondenza di fulmini con elevate intensità e seguono la loro scia e scaricano la propria energia sulla massa di nuvole da cui il fulmine viene generato, estendendosi sia verso il basso che verso l’alto e assumendo forme complesse e affascinanti.

Negli ultimi anni, la Nasa ha aperto il progetto scientifico pubblico Spritacular, invitando i cittadini a contribuire con immagini degli avvistamenti dei fenomeni luminosi effimeri (TLE, di cui i red sprites fanno parte), nel tentativo di fornire alla comunità scientifica più dati di studio su questi eventi rari quanto spettacolari.

I fenomeni TLE sono collegati ai temporali e appaiono in cielo per poche frazioni di secondo con forme e colori diversi, in questa categoria, anche se meno spettacolari dei red sprites, ci sono i ble jets (getti blu), caratterizzati da una forma conica verticale a getto di colore bluastro e ascendente. A volte vengono chiamati “elfi” (ELVES, acronimo per emissioni di luce e perturbazioni a frequenza molto bassa causate da sorgenti a impulsi elettromagnetici).

Origine e natura esatta di questi fenomeni luminosi sono oggetto di studi e teorie.


