Coltivare l’orto fa bene alla salute del corpo e della mente e ci sono ormai vari studi scientifici a confermare qualcosa che chiunque abbia un orto o un giardino ha sempre saputo: se coltivi l’orti ti senti meglio.

Adesso c’รจ anche un nome all’uso del “pollice verde” con finalitร di guarigione: ortoterapia. In realtร l’ortoterapia รจ una riscoperta, perchรฉ intorno al XVII secolo, i pazienti poveri che non potevano pagare le cure ospedaliere, si prendevano cura dei giardini delle strutture come forma di pagamento e i medici notavano con stupore che costoro guarivano piรน in fretta degli altri. In seguito, in Inghilterra, si riscoprรฌ l’apporto dell’ortoterapia per aiutare i veterani a recuperare le capacitร motorie e la stabilitร mentale.
I benefici dell’ortoterapia
L’ortoterapia si รจ dimostrata efficace per migliorare le condizioni (e la qualitร della vita) psico-corporee nei casi di varie disabilitร , depressione, ansia, demenza, anoressia e astenia. Migliora la capacitร di apprendimento, stimola la concentrazione, la logica e l’autostima.
E ancora: รจ un’attivitร fisica salutare, aumenta la produzione della vitamina D, conferisce soddisfazione personale, connette con la natura ed il ciclo delle stagioni, riducendo il senso di alienazione che i ritmi quotidiani della vita – e l’abuso dei social – tendono a generare.
Lโagricoltura indica cosโรจ piรน e cosโรจ meno necessario.
Essa guida razionalmente la vita.
Bisogna toccare la terra.
—-Lev Tolstoj
Sul piano energetico, il contatto con la terra, aiuta a radicarsi, contrastando efficacemente le leve di paura impresse dal sistema attraverso la comunicazione di massa.
Ma non รจ tutto.
Coltivare l’orto ci induce a dare maggiore valore a quello che mangiamo, a riciclare i rifiuti organici prodotti in casa, a farci mangiare piรน sano. Ed รจ un atto profondamente rivoluzionario.
Coltivare l’orto sfida il sistema
Autoprodurre per quanto possibile il proprio cibo รจ un atto che sfida il sistema. Perchรฉ sfugge alla matrice di controllo, che ci impone la dipendenza da alimenti inquinati da pesticidi, conservanti e sostanze chimiche di ogni tipo, lontani dalla connessione fra territorio, prodotto e stagioni. ร qualcosa che ci fa riscoprire – o scoprire per la prima volta – il “vero” sapore e aspetto che dovrebbero avere i prodotti della terra.
Coltivare un orto รจ un gesto di riappropriazione del proprio essere. Perchรฉ il cibo non รจ soltanto una forma di energia, ma anche e soprattutto una forma di potere che ogni individuo ha il diritto di rivendicare.

Negli USA รจ attivo un movimento denominato Propaganda Gardening che si propone proprio di risvegliare la coscienza politica attraverso il ritorno alla coltivazione dell’orto personale (o comunitario).
Uno degli attivisti piรน famosi รจ Ron Finley, che da anni trasforma i quartieri desolati di Los Angeles in orti di comunitร e ha piรน volte rischiato l’arresto proprio per questo.
โVivo in una prigione alimentare. ร stata progettata nei minimi dettagli, come le carceri. Ma sono stanco di essere un detenuto. Cosรฌ, mi sono detto, fatemi cambiare questo paradigma,ย fatemi coltivare il mio cibo. Posso farlo per scappare da questa vita predestinata cui sono stato abbonato contro la mia volontร .โ โย Ron Finley
Se volete essere rivoluzionari, quindi, trasformate il balcone, il terrazzo o il giardino in un orto e iniziate ad autoprodurre. Sarร come stampare i vostri soldi. E se ne avete la possibilitร , osate ancora di piรน: adottate due galline. Aiuteranno l’equilibrio biodinamico dell’orto e produrranno uova “vere”, prive di sostanze chimiche trasmesse dai farmaci e dai mangimi somministrati al pollame e prive della tristezza derivante dalle condizioni di vita deplorevoli, innaturali e non salutari in cui sono allevate le galline.
Fonti:ย The Guardianย /ย British Food Journal / San Raffaele / ScienceDirect


